Domani si celebra la Pasqua e, nel ricco menu della tradizione, non può proprio mancare il simbolo per antonomasia di questa festività : la Colomba.
Di origine lombarda, questo sostanzioso dolce è diffuso e apprezzato in tutto lo Stivale.
Le sue origini sono piuttosto recenti e, nella versione ufficiale, vengono fatte risalire ai primi decenni del Novecento, quando, a Milano, una nota azienda produttrice di Panettoni inventò un prodotto che consentisse di riutilizzare macchinari e ingredienti natalizi anche nei mesi successivi. Nasceva così la Colomba: una sorta di “dolce riciclato” con una forma legata alla tradizione cristiana e un glassa di mandorle in superficie.
In brevissimo tempo, grazie anche alla fama degli apprezzati panettoni del gruppo, la Colomba si diffuse rapidamente tra i consumatori, diventando quello che oggi conosciamo tutti come il dolce irrinunciabile della domenica di Pasqua.
In commercio ne esistono di diversi tipi, ma la preparazione classica prevede l’utilizzo di pochi e semplici ingredienti.
In particolare, nel 2005, il decreto di tutela adottato congiuntamente dal Ministero delle Attività Produttive e dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ha individuato quelli che proprio non devono mai mancare nell’impasto base: farina di frumento; zucchero; uova di gallina di categoria A in quantità tali da garantire non meno del 4% in tuorlo; burro ottenuto direttamente ed esclusivamente dalle creme di latte vaccino (con un apporto in materia grassa butirrica in quantità non inferiore al 16%); scorze di agrumi canditi in quantità non inferiore al 15% ; lievito naturale costituito da pasta acida; sale.
Per quanto riguarda la glassatura superiore, il decreto parla di “una decorazione composta da granella di zucchero e almeno il 2% di mandorle”.
Un vero e proprio concentrato di gusto insomma, che, se vogliamo, diventa ancora più goloso nelle numerosissime varianti presenti sul mercato, spesso pensate per adattarsi alle tradizioni locali e regionali.
Troviamo così Colombe alla frutta secca e cioccolato, alla frutta classica o esotica, al limoncello, alle olive, al pistacchio, alla crema pasticcera, allo yogurt e perfino all’olio extravergine di oliva!
Ma qualunque sia la vostra preferita, c’è una cosa che accomuna le Colombe di tutta Italia, ovvero la forma: tipica, inconfondibile e strettamente legata al simbolismo pasquale.Come è noto infatti, nella tradizione cristiana, l’immagine ricorrente di questo volatile è legata ai concetti di speranza e di salvezza.
Ma non è solo la religione che arricchisce di significati positivi il tradizionale dolce di primavera: in realtà sono moltissime le culture mondiali in cui la colomba è accettata e rappresentata come simbolo di pace e prosperità, perciò, qualsiasi variante scegliate per questa Pasqua, che sia di buon auspicio a tutti!
I nostri migliori auguri genuini!